Elmo dodici bulloni tre oblò di probabile costruzione IAC. E' un modello 1905 secondo tipo che però denota una non precisa aderenza alle specifiche del progetto dell'Arsenale, segno che probabilmente non era destinato alle forniture per la Marina italiana.
Elmo di probabile costruzione IAC dodici bulloni quattro oblò. Si sa per certo che il palombaro commissionò alla ditta la modifica per il quarto oblò, in pratica un "elmo fuoriserie".
Elmo IAC costruito secondo le specifiche 1905 di primo tipo. Sembrerebbe, da alcuni particolari, legato al campo della sperimentazione. La sigla IAC con il simbolo della ditta appare punzonato sul bordo dell'oblò anteriore.
Particolare del punzone presente sul bordo dell'oblò anteriore
Particolare della valvola di scarico che riporta la dicitura "brevetto Belloni". In effetti il Comandante Angelo Belloni fu, negli anni a cavallo tra le due guerre mondiali, responsabile del reparto di produzione per attrezzature subacquee della IAC
Elmo attribuibile alla IAC, quantomeno per la presenza della targa sul collare
Costruzioni Metallurgiche per Palombari Giuseppe Gabanna
La ditta Giuseppe Gabanna nasce a Torino nel 1878 come officina meccanica specializzata nella lavorazione del rame come ad esempio alambicchi per distillerie. Con il progredire delle esplorazioni sottomarine anche questa ditta si cimenta nella costruzione di scafandri rigidi atmosferici articolati e elmi da palombaro. Probabilmente la produzione di queste attrezzature comincia verso la fine degli anni Venti e per almeno 10-15 anni fino alla distruzione della fabbrica ad opera dei bombardamenti alleati sulla città di Torino.
L’unico elmo da palombaro di cui si è venuti a conoscenza è stato poi rubato al suo legittimo proprietario. Un elmo sicuramente rivoluzionario, almeno da un punto di vista dl design (così come gli scafandri rigidi articolati).